Durante una call, organizzata con docenti e coordinatrici scolastiche cisgiordane, sono stati messi a confronto i risultati e gli obiettivi dei progetti LAND – Autorità locali in rete per lo Sviluppo Sostenibile e Tanto dipende da noi – Perchè non è vero che TANTO non si può fare di più. Il primo promosso in Cisgiordania, nei territori di Ramallah e Nablus, il secondo in Umbria, ma che condividono tematiche e metodologie e che al centro mettono una stessa protagonista: la scuola. Luogo da cui costruire partecipazione, bene comune e futuro sostenibile.
“Abbiamo creato club ambientali focalizzati su iniziative di riciclo e progetti creativi. Questi hanno incluso il riutilizzo di carta per creare strutture artistiche e opere d’arte. Gli studenti hanno inoltre riciclato delle bottiglie di plastica, utilizzandole per piantare fiori e altre piante, ristabilendo la serra scolastica. Le attività si sono così estese alla cura delle piante della serra e alla creazione di aree verdi intorno alla scuola. Inoltre, i club ora promuovono la consapevolezza sul riciclo, progettando maschere e abbigliamento per sottolineare l’importanza delle pratiche sostenibili”.
“La scuola è diventata estremamente attiva e coinvolta in questo progetto, ottenendo ottimi risultati. Siamo riusciti a coinvolgere l’intera comunità scolastica, quindi non solo gli studenti ma anche gli insegnanti. I bambini più piccoli (da 1 fino 4 anni e dai 6 ai 10 anni) e gli studenti più grandi (dai 12 ai 16 anni) hanno collaborato su iniziative di protezione ambientale, come la pulizia e la piantumazione, utilizzando materiali riciclati. Il progetto ha garantito inoltre l’inclusione di studenti con disabilità o difficoltà, permettendo loro di partecipare attivamente senza essere esclusi. Gli insegnanti hanno cercato di collegare il progetto al curriculum, in particolare alle materie scientifiche, e hanno persino creato un opuscolo per evidenziare il lavoro e i risultati raggiunti”.
“Nonostante il tempo limitato e l’accesso ristretto alla scuola, siamo riusciti a lavorare su un progetto territoriale nella scuola primaria. Gli studenti si sono concentrati sul miglioramento dell’ambiente scolastico riciclando prodotti della scuola e della mensa. Hanno riutilizzato creativamente materiali, come le bottiglie, trasformandoli in vasi per le piante e distribuendoli in tutta la scuola. Sono stati piantati alberi di ulivo e altri tipi di alberi e sono stati realizzati murales a tema ambientale. Gli studenti e le studentesse sono stati particolarmente entusiasti di piantare fiori e alberi e sono rimasti molto interessanti e coinvolti durante tutto il progetto”.
“L’attenzione è stata rivolta all’aumento delle aree verdi nella scuola, creando un ambiente più fiorito e accogliente. Questo ha incluso la piantumazione di alberi e fiori, non solo per migliorare l’atmosfera, ma anche per fornire zone d’ombra durante le pause. In futuro, si potrebbe considerare l’aggiunta di una serra. Dopo la pandemia e le prolungate chiusure scolastiche, gli studenti e le studentesse si sono sentiti pienamente coinvolti in questo progetto. La loro collaborazione li ha aiutati a ristabilire un senso di appartenenza alla scuola. Sono fiduciosi nel poter continuare questi sforzi negli anni a venire”.
“La scuola inizialmente non disponeva di aree verdi. Gli studenti hanno trasformato il cortile scolastico piantando erba, creando zone d’ombra e seminando semi come le lenticchie. Hanno percepito come la scuola sia completamente cambiata e migliorata. Inoltre, hanno lavorato per riparare le porte dei bagni. Tutti gli studenti e le studentesse hanno partecipato attivamente, trasformando la scuola in un ambiente verde e vibrante. Sono entusiasti di continuare il progetto in futuro, sottolineando che la sostenibilità significa continuare a costruire sulla base di questi sforzi, fuori e dentro la scuola. Attraverso questa iniziativa, hanno anche sviluppato un forte senso di collaborazione”.
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