Oltre sessant’anni fa, dalle ideee e dall’azione di Aldo Capitini, prendeva vita la prima marcia della pace Perugia-Assisi. Non una semplice manifestazione ma un atto civico rivoluzionario che ancora oggi porta migliaia di persone a ritrovarsi intorno ad un’idea di mondo non piegata a logiche violente e di sopraffazione, ma di fratellanza tra i popoli. Nella Sala Conferenze di FELCOS Umbria, numerose associazioni del territorio folignate e non solo, insieme a tanti cittadini, hanno preso parte alla presentazione della nuova edizione del libro “In cammino per la pace” (Silvana Editoriale, 2022), curato da Aldo Capitini. Un testo che, attraverso immagini e racconti, conduce i lettori alla scoperta delle ragioni della marcia e dei suoi significati più profondi e attuali.
Era il 1961. L’Italia del boom economico viveva sospesa tra il desiderio di prosperità e benessere e le paure di un tessuto sociale sempre più conflittuale e un contesto internazionale in cui la parola guerra si accompagnava sempre più spesso alla parola atomica. Esattamente come oggi.
Allora però, a non arrendersi di fronte ad una realtà tanto problematica, alla logica della violenza come metro di soluzione dei dissidi tra Paesi, popoli, fazioni e persone, c’era un intellettuale perugino, un filosofo pacifista, che rispondeva al nome di Aldo Capitini. Fu lui a tenere accesa la luce della speranza dando vita alla prima “Marcia della Pace per la fratellanza dei popoli Perugia – Assisi“. Un atto rivoluzionario non violento a cui si unirono tanti intellettuali, tante associazioni e, soprattutto, tante persone, da cui nacque quella che poi è diventata nel mondo per tutti il simbolo stesso della pace: la bandiera arcobaleno. Un vessillo multicolore chiamato a rappresentare l’esigenza di un superamento dei colori che dividono, per lasciare spazio ai colori che si uniscono, nel modo più bello e signficativo.
A quella giornata e a quella esperienza è dedicato il libro “In cammino per la pace“, curato da Aldo Capitini e di cui Silvana Editoriale nel 2022 ha pubblicato una nuova edizione. Un racconto multimediale diremmo oggi, fatto di foto e parole, capace di riportare i lettori a quei luoghi, a quei colori, a quei suoni, a quelle voci. Tra queste la più potente fu proprio quella di Capitini, che arrivato in testa al corteo fin sotto alla Rocca di Assisi, disse alla folla: “Basta con le torture, basta con le uccisioni per qualsiasi motivo; basta con il veleno che la violenza porta nell’educazione dei giovani; basta con il pericolo che enormi forze distruttive siano in mano alla decisione di pochi uomini. Noi del Centro per la non violenza chiediamo che si allarghi l’applicazione del metodo di resistenza attiva nonviolenta, alle lotte per la liberazione dall’imperialismo, dal colonialismo, da tutte le oppressioni, dal potere assoluto di gruppi dittatoriali o reazionari o asserviti alle forze economiche sfruttatrici, Da questo orizzonte aperto, infinito e fraterno, sacro da più di sette secoli ad ogni essere che nasce alla vita e alla compresenza di tutti, scenda una volontà intrepida e serena di resistere alla guerra, in propositi costruttivi di pace”.
Un’idea di mondo e di coesistenza tra i popoli che è ben rappresentata nel libro e che ha caratterizzato il senso dell’incontro che, ad inizio dicembre, si è tenuto nella Sala Conferenze della Sede operativa di FELCOS Umbria a Foligno, dedicato proprio alla presentazione della nuova edizione de “In cammino per la pace“, promosso da Sistema Bibliotecario di Perugia, Fondazione Aldo Capitini e Movimento non violento in collaborazione con FELCOS Umbria, Coordinamento Donne ARCI Subasio, Casa dei popoli, Foligno solidale, Emergency, SPI CGIL, VO.LA Trevi, A.N.E.D. Umbria, A.N.P.I. Sez. Foligno “Franco Ciri” e Biblioteca Jacobilli.
L’evento, a cui hanno partecipato numerose persone, è stato caratterizzato da un dibattito civico coordinato dalla Vicedirettrice di FELCOS Umbria, Lucia Maddoli, e che ha avuto come protagonisti Gabriele De Veris, della Biblioteca San Matteo degli Armeni, Kaoutar El Amraoui, collaboratrice della Fondazione Centro studi Aldo Capitini, Andrea Maori, Curatore dell’Archivio del Movimento Non violento, e Giuseppe Moscati, Presidente della Fondazione Centro studi Aldo Capitini. Insieme a loro il pubblico ha potuto ripercorrere i momenti più importanti di quella prima marcia del 1961, scoprendone ragioni e significati, ascoltando racconti e analisi attraverso cui quell’esperienza è stata restituita con tutta la sua forza vitale che ne caratterizza ancora oggi la portata nell’immaginario collettivo.
Guarda la gallery:
Leave a Reply