Gli studenti dell’Orvietano al Soil reGeneration boot camp, per creare insieme mappe di comunità.

Oltre 100 studenti del territorio Orvietano hanno partecipato ad un’attività condotta da FELCOS Umbria, Ecomuseo del Paesaggio Orvietano e CNR IRET di Porano, dedicata al suolo come motore di sviluppo sostenibile. Al centro dell’attività un laboratorio immersivo durante il quale gli studenti, osservando il paesaggio, analizzando i dati su consumo di suolo e spopolamento, condividendo idee per il futuro, hanno elaborato delle Mappe di comunità.

 

Che cosa significa elaborare mappe di comunità? Significa osservare il paesaggio intorno a sè, analizzare i dati sul consumo di suolo e la spopolamento, interrogarsi sul ruolo del suolo come elemento cardine dello sviluppo socio-economico sostenibile del mondo circostante. E condividere con gli altri le idee per il futuro, in grado di migliorare la vita della propria comunità.
Intorno a questi temi ad Orvieto abbiamo coinvolto oltre 100 studenti del territorio nel boot camp intitolato Insieme per il suolo, realizzato con il patrocinio del Comune di Orvieto nell’ambito del progetto Soil reGeneration, durante il quale hanno partecipato ad un laboratorio immersivo interamente dedicato al suolo come motore di sviluppo sostenibile, condotto dall’Ecomuseo del Paesaggio Orvietano, FELCOS Umbria e CNR IRET.
Protagonisti dell’iniziativa gli alunni delle scuole secondarie di secondo grado dell’Orvietano – Liceo Economico Sociale, Istituto per l’Agricoltura e l’Ambiente, Istituto di Istruzione Superiore Scientifico e Tecnico, e Liceo Artistico Multimediale – guidati per l’occasione dagli esperti Massimo Luciani, Riccardo Testa e Fiorenza Bortolotti dell’Ecomuseo del Paesaggio Orvietano, Enrico Petrangeli e Marco Lauteri di CNR IRET, Colomba Damiani di FELCOS Umbria, Fabio Pinzi (agronomo) e Cristiano Gallinella (biologo e imprenditore).
Quella vissuta al Palazzo del Popolo è stata una giornata densa di significati iniziata con i saluti istituzionali del sindaco del Comune di Allerona, Luca Cupello, a cui sono seguti diversi interventi molto interessanti introdotti da un icebreaker curato da Colomba Damiani (FELCOS Umbria), che ha coinvolto i ragazzi in una riflessione dinamica su suolo, luoghi e comunità. Successivamente, Enrico Petrangeli (CNR IRET) ha presentato “I quattro consigli per un futuro amico“, un intervento dell’ambientalista Alexander Langer del 1994, sottolineando gli aspetti chiave per rendere il futuro più vivibile e sostenibile. Fabio Pinzi e Cristiano Gallinella, invece, hanno coordinato una sessione sui sistemi agro-ecologici, mostrando pratiche innovative per conservare e rigenerare il suolo.
Il futuro amico
Sono veramente indicativi, rispetto al senso della giornata vissuta insieme alle ragazze e ai ragazzi di Orvieto, alcuni passaggi del discorso di Alexander Langer: “Quindi credo che il primo e fondamentale messaggio ecologico che oggi si possa dare è semplicemente quello di una vita semplice, di una vita che consumi poco, di una vita che abbia grande rispetto di tutto quello con cui abbiamo a che fare, compresi gli animali, comprese le piante, comprese le pietre, compreso il paesaggio, cioè tutto quello che ci è stato dato in prestito e che dobbiamo dare agli altri. Parlando di un possibile futuro amico vorrei sottoporvi soprattutto due aspetti che penso siano importanti per renderci più amichevole, meno ostile, più vivibile il futuro e forse anche il presente.

Un primo aspetto che mi permetto di offrirvi come possibile contributo a un futuro amico ha a che fare con la conciliazione. Ed è non la convivenza con la natura ma la convivenza tra culture, la convivenza tra diversi noi, cioè tra gruppi di persone che non si identificano, pur vivendo nello stesso territorio […]. L’altra possibilità è quella che ci attrezziamo alla convivenza, che sviluppiamo una cultura, una politica, un’attitudine alla convivenza, cioè alla pluralità, al parlarsi, all’ascoltarsi”. 

Il contesto dell’azione pilota
Soil reGeneration è un’azione pilota del Progetto Humus, coordinata dal Comune di Allerona, in rappresentanza della Green Community Umbria Etrusca, in collaborazione con FELCOS Umbria, Ecomuseo Del Paesaggio Orvietano, Arpa Umbria e Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri Cnr Iret di Porano.
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