IL CONTESTO

Nel 2017, la percentuale di famiglie in condizioni di povertà relativa nell’isola di Rodrigues è stata stimata al 37,3% contro il 9,6% della Repubblica di Mauritius. La distribuzione del reddito nel Paese non è equa ed esistono forti legami tra povertà, spazio geografico, etnia e genere. Poco toccata dalle performance positive dei principali settori economici della terraferma (coltivazione dello zucchero, tessile, turismo), la popolazione di Rodrigues dipende in larga misura dall’agricoltura di sussistenza (la proprietà fondiaria media è inferiore a 1 ettaro), dalla pesca su piccola scala e dall’allevamento. Ma il deterioramento dell’ambiente, la carenza di acqua dolce e il calo dei raccolti rendono sempre più difficile per molti abitanti dell’isola guadagnarsi da vivere con l’agricoltura e l’allevamento. Così il divario di reddito tra le famiglie e tra la terraferma e le isole più piccole si allarga. Qui la gente guadagna circa il 40% in meno rispetto al reddito medio pro capite nazionale e i tassi di disoccupazione sono molto più alti, il che causa anche l’emigrazione e quindi la perdita di capitale umano. Tuttavia, per varie ragioni, non tutte le persone sono in grado o vogliono impegnarsi nei settori in espansione dell’economia nazionale o emigrare. D’altra parte, i sussidi di sussistenza e i programmi di empowerment forniti dal governo mauriziano, in particolare nell’ambito del Contratto sociale del Piano Marshall, non sono sufficienti a coprire la domanda di competenze e di programmi di generazione di reddito, poiché sono destinati principalmente ad affrontare la povertà assoluta. Le famiglie con a capo donne sole, donne rurali con un basso livello di istruzione e persone con disabilità sono particolarmente vulnerabili alla povertà e sono a maggior rischio di esclusione sociale. In generale, l’accesso delle donne e delle ragazze e, ancor più, delle persone con disabilità alla vita politica e alle opportunità economiche e sociali è limitato da stereotipi, discriminazioni, oneri familiari sostanziali (le donne e le ragazze di età superiore ai 10 anni dedicano il 19% del loro tempo alla cura e al lavoro domestico non retribuito, rispetto al 4,8% degli uomini) e scarse possibilità di partecipare al processo decisionale, a tutti i livelli. Al fine di capitalizzare e produrre effetti più incisivi, l’Azione costruirà sinergie con altre iniziative di base e più grandi, come quelle portate avanti dal Governo nazionale e regionale e dalle loro agenzie, tra cui l’Allied Network for Policy, Research & Actions for Sustainability (ANPRAS). Collegamento con programmi presenti e passati gestiti da agenzie internazionali, in particolare l’UE e la sua Iniziativa Global Climate Change Alliance Plus e il programma Switch Africa, e con la piattaforma GACSA (Global Alliance for Climate Smart Agriculture).

IL PROGETTO

L’azione mira a promuovere un dialogo inclusivo e strutturato e partenariati concreti tra le OSC e con le autorità governative, attraverso gli Advocacy Board e i forum partecipativi; a rafforzare le competenze delle OSC nel loro ruolo fondamentale nella lotta al cambiamento climatico, nell’uso sostenibile della terra e delle risorse idriche, nell’agricoltura, nella conservazione della biodiversità e nella governance responsabile; a responsabilizzare i cittadini, in particolare le donne, i giovani e le persone con disabilità (PcD), fornendo loro competenze e opportunità di reddito e sociali nel campo dell’agroecologia, dell’apicoltura e dell’agricoltura sociale, rafforzando al contempo la loro capacità di mitigare e adattarsi ai rischi del cambiamento climatico e agli effetti a lungo termine. Tutto ciò attraverso il rafforzamento delle capacità operative, organizzative e di rete delle OSC target per promuovere una società inclusiva e sostenibile; l’attuazione di azioni pilota per incrementare la resilienza climatica e l’inclusione socioeconomica locale; il rafforzamento dei processi partecipativi nelle agenzie di sviluppo locale; la capitalizzazione e diffusione delle conoscenze e sostenibilità dell’azione.

 

I PARTNER

Il Progetto ENSAMN è finanziato dall’Unione Europea ed è realizzato in partnership da FELCOS Umbria (Capofila), CESAR Umbria – Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale, RIDS – Rete Italiana Disabilità e Sviluppo, Care-Co, AREF Association Rodrigues Entreprendre au Féminin, REFG – Groupe pour l’Environment de Rodrigues.

Galleria

Notizie sul progetto

In missione nelle Mauritius per l’avvio del Progetto ENSAMN

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