Dal suolo alle comunità che lo abitano, per creare ben-essere e sviluppo sostenibile attraverso Soil reGeneration.

Ad Arrone, insieme a tutti i rappresentanti del partenariato, hanno preso avvio le operatività di Soil reGeneration. Un progetto finanziato dall’Unione Europea e di cui il Comune della Provincia di Terni è capofila, che mette al centro delle proprie attività la cura del suolo come risorsa di sviluppo sostenibile, creando consapevolezza attraverso percorsi di partecipazione civica finalizzata alla nascita di un Patto di comunità sul suolo. 

 

Marco Lauteri, del CNR di Porano, ci racconta le caratteristiche del territorio.

 

La cura del suolo e il suo uso responsabile come risorsa primaria di sviluppo sostenibile, sono parte fondamentale del percorso rigenerativo per il benessere delle comunità e dei territori. E di questo si occupa il progetto Soil reGeneration, recentemente individuato dal più ampio progetto HuMUS – Healty Municipal Soil coordinato da ANCI Toscana tra venti azioni pilota a livello europeo.

Il progetto, finanziato dall’Unione Europea con il coordinamento dal Comune di Allerona in rappresentanza della Green Community Umbria Etrusca, di cui FELCOS Umbria è parte insieme all’Ecomuseo Del Paesaggio Orvietano, Arpa Umbria e all’Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri IRET – CNR di Porano, sta muovendo i suoi primi passi attuativi e per questo abbiamo condiviso con tutti i partner una riunione operativa che ha avuto luogo proprio ad Allerona, da dove si apre alla vista uno sguardo d’insieme davvero magnifico sul territorio intorno, testimone perfetto dei significati progettuali e del valore del suolo per il benessere presente e futuro delle comunità.
Insieme al Sindaco di Allerona, Luca Cupello, ad Antonio Ciuchi (referente tecnico del Comune di Allerona), Chiara Tiracorrendo (Presidente Ecomuseo del Paesaggio Orvietano), Massimo Luciani (Coordinatore Ecomuseo del Paesaggio Orvietano), Luca Lo Bianco (Green Community Umbria Etrusca), Amedeo Di Filippo (Direttore Amministrativo ARPA Umbria) e Marco Lauteri (Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri Porano), abbiamo tratteggiato le azioni principali volte ad aumentare la comprensione sui rischi di degrado ed erosione del suolo con conseguente perdita di sostanza organica, fertilità e biodiversità; oltre che determinare consapevolezza sull’importanza delle buone pratiche agroecologiche per la conservazione e rigenerazione dei suoli. Tali obiettivi saranno realizzati attraverso il coinvolgimento di esperti di processi partecipativi, sviluppo sostenibile, community engagement, agronomi e biologi, con i quali saranno attivitati percorsi di ricerca-azione partecipativa soprattutto rivolti ai giovani finalizzati alla nascita e crescita di una “Comunità territoriale consapevole“.
Nelle slide mostrate durante l’incontro operativo la sintesi delle attività progettuali.
5 fasi di sviluppo progettuale

Il progetto Soil reGeneration, che avrà una durata di 12 mesi, si articolerà in 5 diverse fasi.

Fase 1: Sottoscrizione del Manifesto del Suolo e composizione di un’analisi partecipata rispetto allo stato di salute del suolo sul territorio, come strumento semi-quantitativo Fuzzy Cognitive Map (FCM). Già in questa prima fase saranno coinvolti i giovani in un percorso che indaghi la percezione sulle diverse dimensioni del suolo, per la realizzazione di una Mappa di Comunità del suolo.

Fase 2 : Mappatura che identifichi in modo evidente le entità delle diverse problematiche (caratteristiche, estensione, effetti sul suolo), la diversa collocazione sul territorio, tutti i soggetti che sono direttamente o indirettamente coinvolti rispetto allo stato di salute del suolo, il loro livello di consapevolezza e di disponibilità ad una governance partecipata territoriale  (Comunità Territoriale Consapevole).

Fase 3: Workshops di approfondimento tematici, ricognitivi, esperienziali ed interpretativi sul territorio volti a raccogliere ulteriore documentazione (es. fotografica) e dati (es. CNR/Università/ARPA), condividere ed incrociare le informazioni raccolte ed elaborare ulteriormente il quadro complessivo ricognitivo delle conoscenze e delle valutazioni, includendo tutti i punti di forza e debolezza, le necessità e le opportunità (analisi SWOT).

Fase 4: Elaborazione finale di un Accordo Territoriale sul Suolo (Territorial Management Agreement) che includa un Patto Educativo di Comunità e vari altri strumenti tra cui, un decalogo delle buone pratiche per un’ampia e capillare diffusione, un manuale ad uso dei principali attori che hanno relazioni dirette con il suolo, uno o più strumenti normativi pubblici a scala locale per favorire la conservazione e la rigenerazione del suolo.

Fase 5: Ciclo di conferenze per mostrare i risultati del percorso sia sul territorio di riferimento (Conferenza Generale sul Suolo) che in altri contesti territoriali, anche con l’obiettivo di disseminare e replicare l’azione.

Un patto di comunità per la tutela del suolo in chiave rigenerativa
Soil reGeneration, attraverso metodologie partecipative sperimentate, chiamerà a raccolta intorno alla sfida della cura del suolo e della sua rigenerazione tutta la comunità abitante, fatta di cittadini, imprese, associazioni, Istituzioni e stakeholders. Da essi nascerà quindi un Patto sinergico che non sarà solo visione strategica ma anche educativa, in grado di tracciare linee di azione cooperativa per fare del Bene Comune più importante un vero motore di Sviluppo Sostenibile. E cosa c’è di più bello delle persone che cooperano per il bene proprio e di quello del territorio dove vivono e convivono?!
Il suolo, un elemento strategico di sviluppo e cooperazione
Il suolo e più in generale la terra come elemento di coesione e sviluppo economico-sociale in chiave sostenibile, nel 2024 di FELCOS Umbria è davvero il protagonista assoluto di molteplici progetti “mission oriented” che ci vedono impegnati nel mondo e sul territorio regionale. In Cambogia abbiamo avviato ad esempio CLESIDRA, un progetto che si occupa tra le altre cose di sostegno all’agricoltura sostenibile nella regione di Ratanakiri. Parallelamente, insieme ad altri partner europei, stiamo lavorando al progetto INTEGRALITY, che si occupa di legalità e lavoro equo nel comparto agricolo. In Umbria siamo invece parte operativa del progetto di bioagricoltura sociale SEI BIOAS, attraverso cui la relazione con la terra e il lavoro diventa elemento di inclusione e coesione sociale, e tecnica al fianco del Comune di Foligno nel progetto RURAL VOICES 2030, particolarmente incentrato sul coinvolgimento dei giovani e sul suolo come risorsa di sviluppo sostenibile.
Guarda la gallery

Leave a Reply

Your email address will not be published.