Concluse con successo altre tre missioni di formazione in Siria
Si sono da poco concluse tre importanti missioni di formazione del progetto “Salute, Inclusione e Partecipazione. Sviluppo delle competenze per la promozione della salute e dell’inclusione delle persone con disabilità e supporto al recupero socio-economico in Siria”, focalizzato sul tema della disabilità e del recupero socio-economico, che FELCOS Umbria, dallo scorso anno, sta promuovendo in collaborazione con il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) in Siria.
Dal 9 al 13 febbraio, 7 esperti di alto livello nel campo della disabilità, della vita indipendente e del peer consulting, degli ausili, della psicologia dell’emergenza e supporto psico-sociale post-traumatico e dello sport, anche paralimpico, hanno realizzato a Damasco importanti attività formative e di assistenza tecnica: il corso sul supporto bio-psico-sociale, il corso sui sistemi di assistenza protesica e il corso specifico sul Sitting Volley.
Le formazioni si sono rivolte al personale del Ministero siriano degli Affari Sociali e del Lavoro, agli assistenti sociali, ai rappresentanti delle organizzazioni e associazioni della società civile e delle Federazioni Sportive.
Il Corso sul supporto bio-psico-sociale, intitolato “Psychosocial support in war event”, ha visto il prezioso coinvolgimento di Giampiero Griffo – componente del Consiglio Mondiale di DPI, Disabled peoples’ International, presidente di DPI Italia, rappresentante italiano nel board del Forum europeo sulle disabilità e coordinatore del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità – di Mauro Soli e di Eleonora Bartoli, esperti in psicologia dell’emergenza e supporto psico-sociale post-traumatico.
La formazione, rivolta agli operatori sociali siriani per aumentarne le capacità e le conoscenze rispetto ai temi relativi alla Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, ha avuto lo scopo di pianificare interventi di supporto e superamento del trauma psico-sociale legato al conflitto, introducendo il concetto di vita indipendente e proponendo la creazione di reti e servizi di comunità.
I nostri esperti hanno condiviso l’impressione di un paese complicato in cui il cambiamento si prospetta lento e difficile, nonostante l’entusiasmo dei corsisti, tra cui persone molto giovani con disabilità, e un ottimo lavoro di equipe tra gli esperti, anche nell’ambito di tematiche nuove per la Siria.
“Ad oggi, sostiene la dott.ssa Bartoli, si percepisce la prevalenza di un approccio medico alla disabilità che ribadisce l’importanza della sensibilizzazione e della promozione del supporto psicosociale. I partecipanti al training, esprimendo alcune criticità rispetto alla configurazione dei servizi di tale supporto alle persone con disabilità, hanno fornito un ottimo spunto per l’implementazione di nuovi progetti e la continuazione della cooperazione”.
Il Corso sui sistemi di assistenza protesica – intitolato “Improving Assistive Technology service provision” e tenuto da Renzo Andrich, ingegnere in elettrotecnica ed esperto in didattica e ricerca nel campo degli ausili – si è rivolto ai tecnici e ai professionisti siriani del Ministero degli Affari Sociali e del lavoro, con lo scopo di fornire le conoscenze e le competenze necessarie alla creazione e alla gestione di sistemi di assistenza protesica per le persone con disabilità.
“L’impressione generale – afferma Andrich – è che prima del 2014 la Siria, nel campo dell’assistenza protesica, stesse facendo grandi progressi, ma che tale evoluzione si sia arrestata in seguito alla dispersione delle competenze nelle varie zone del Paese e all’impossibilità di importare ausili dall’estero. Attualmente è concessa solo l’importazione dalla Cina, ma la qualità degli ausili risulta insufficiente, e non ci sono le condizioni per ricostruire l’industria locale. Tuttavia i partecipanti al corso, con competenze di base molto elevate, hanno lavorato con dedizione, entusiasmo e rara gentilezza d’animo, coinvolgendo gli utenti stessi in quanto protagonisti attivi del processo e promotori della cultura dell’autonomia nella propria comunità. La formazione, nell’attesa che vengano meno gli impedimenti al commercio internazionale, si è conclusa con la messa appunto di una serie di azioni concrete e possibili, nonostante l’attuale situazione di crisi.”
Nell’ambito delle discipline paralimpiche, il corso specifico sul Sitting Volley è stato svolto dall’atleta agonista paralimpico Massimiliano Manfredi, Consigliere Regionale Lombardia del Comitato Italiano Paralimpico e referente CSI (Centro Sportivo Italiano) per i progetti di sport e inclusione, e da Manù Benelli – alzatrice dalla straordinaria carriera, considerata la più titolata giocatrice di pallavolo della storia italiana – da oltre dieci anni allenatrice di 3° grado e di 3° livello giovanile, docente federale, docente regionale di Sitting Volley e fondatrice della ASD Volley Academy(affiliata alla Federazione Italiana Pallavolo – FIPAV), che ha collaborato e supportato il progetto,permettendo la partecipazione dei due professionisti, con lo scopo di trasmettere un messaggio di amicizia reciproca, rispetto delle differenze, etica e passione attraverso il mondo della pallavolo.
“I nostri corsisti– raccontano Manù e Massimiliano – equamente divisi tra allenatori e atleti con disabilità, si sono dimostrati consapevolidello sport trattato (regole e gesto tecnico), ma totalmente privi di competenza metodologica. Sebbene interessati ad approfondire le proprieabilità e le conoscenze, sono purtroppo frenati da una situazione economica e organizzativa latitante. Per questo, sostiene Manuela, riteniamo il nostro intervento, importantissimo per lo sviluppo e la messa in pratica dello sport come strumento di riabilitazione fisica e sociale.”
Aldilà delle peculiarità di ogni singolo corso, ciò che accomuna le testimonianze degli esperti, è l’importante e profonda esperienza professionale e umana vissuta.
Se il lavoro che stiamo facendo in Siria riuscirà a migliorare le complesse condizioni attuali e a garantire un futuro, anche solo a un ristretto gruppo di persone, avremo raggiunto il nostro scopo e partecipato a una delle sfide più importanti del nostro tempo, quella di “non lasciare nessuno indietro”.