Dopo il kick-off meeting che ha avuto luogo a Varna in Bulgaria, lo scorso maggio, il progetto You Care – Youth Creating Action Research on Eco-Anxiety ha vissuto a Foligno un altro importante step operativo. All’interno della Sede FELCOS di Foligno, i rappresentanti delle organizzazioni partner provenienti oltre che dall’Italia da Bulgaria, Irlanda, Lituania e Belgio, si sono riuniti per dare vita a sessioni di lavori di gruppo finalizzate a dare metodo e corpo al percorso progettuale dedicato al coinvolgimento dei giovani e a promuovere ricerca intorno al tema dell’eco-ansia.
Due giorni di lavoro e di condivisione. Due giorni di confronto e dibattito. Due giorni di impegno comune per dare corpo alle attività di un progetto che al centro dei suoi obiettivi ha un tema molto importante per la salute ed il benessere di tanti giovani in Europa: l’eco-ansia. E’ ormai da molto tempo che le cronache si sono riempite di questo termine, che “descrive la sensazione e lo stato emotivo di disagio e di paura all’idea ricorrente di possibili disastri ecologici e ambientali correlati al cambiamento climatico. In ambito psicologico, viene utilizzato per riferirsi a tipologie sub-cliniche di uno stato d’inquietudine, senso di colpa e depressione provocati e innescati dal pensiero relativo ai cambiamenti ambientali” (Wikipedia).
Un disagio che colpisce in primo luogo chi, a causa dei cambiamenti climatici, vede minacciato non solo il presente ma soprattutto il futuro. Vale a dire i giovani. E’ per rispondere a questi problemi, puntando a creare consapevolezza e al rafforzamento degli strumenti di comprensione e ingaggio, che l’Unione Europea ha finanziato attraverso il programma Erasmus+ il progetto You Care – Youth Creating Action Research on Eco-Anxiety. A realizzarlo un partenariato composto da 5 organizzazioni dislocate in altrettanti Paesi di cui è parte anche FELCOS Umbria per l’Italia e che è composto da Volunteering and Internship – Association For You (Bulgaria, capofila), QUEST (Belgio), Love and Care For People Worldwide (Irlanda), Inovatyvi karta/ Innovative Generation (Lituania).
“I giorni trascorsi a Foligno con i partner del Progetto YOU CARE – dice Simone Felice, Project Manager di FELCOS Umbria che ha curato l’organizzazione dell’evento – hanno confermato una cosa, ovvero che il programma Erasmus+ dell’Unione Europea è di fondamentale importanza (oggi più che mai) perchè, oltre a stimolare la consapevolezza e la circolazione delle idee tra i cittadini europei – in questo caso i giovani, rafforza quei processi democratici, provenienti dal basso, che costituiscono la base per la creazione di comunità politicamente e socialmente responsabili”.
Emozioni, partecipazione, capacità: le direttrici d’azione di You Care
I mesi che hanno seguito il primo incontro sono stati caratterizzati da un intenso lavoro a distanza, durante il quale i partner hanno co-progettato il logo del progetto e l’identità visiva che farà da sfondo al sito web che sarà pubblicato a breve. Un passaggio propedeutico all’avvio vero e proprio dei lavori che ha preso forma a Foligno, in occasione del meeting organizzato da FELCOS Umbria negli spazi della propria Sede operativa.
I due giorni di confronto, caratterizzati da intense sessioni di lavori di gruppo sviluppate attraverso metodologie sperimentali elaborate per un’efficace condivisione di proposte e riflessioni comuni, hanno dato frutti davvero interessanti per il cammino futuro di You Care. Base del lavoro comune la predisposizione di alcune regole, le “Ground rules”, attraverso cui si è concretizzata una proficua condivisione di idee a partire dal rispetto altrui operato tramite l’ascolto attivo delle opinioni, il silenziamento dei telefoni durante le attività, la consapevolezza dei differenti contesti culturali. Un crocevia di dialogo che ha permesso a tutti i partecipanti di co-progettare quello che sarà il motore operativo di You Care: approfondire la consapevolezza tra i giovani dei quattro Paesi coinvolti, attraverso un percorso emozionale che dai media possa generare partecipazione e aumentare la capacità di affrontare il problema dell’eco-ansia, sia sul piano individuale che sociale.
“Ogni singolo partecipante al corso di formazione di questi giorni – aggiunge Simone Felice – era consapevole dell’importanza del proprio ruolo nel quadro di un intervento che va al di là delle singole attività di Progetto, ma che mira appunto ad unire ciò che sembra lontano e diverso. Questo è il messaggio che meglio racchiude i risultati di questi giorni, che sono stati pieni di momenti tecnici e formativi, e cioè che c’è un mondo là fuori fatto di giovanissimi che va controtendenza e che crede fortemente che un’Europa unita sia ancora possibile, e che ad unirla siano proprio i temi legati sostenibilità, alla pace e ai diritti fondamentali di ogni individuo”.
La storia della città e la memoria ecologica dei luoghi sono parti di un unico racconto
Tra una fase di lavoro di gruppo e l’altra, il meeting ha sperimentato una nuova forma di dialogo capace di mettere in relazione la memoria culturale e quella ecologica della città.
Ed ora spazio al coinvolgimento dei giovani
Il meeting di Foligno si è concluso quindi con il raggiungimento di molteplici obiettivi, tutti molto importanti per la riuscita del progetto. In primis, come detto, è stata individuata la modalità operativa attraverso cui si è tracciata la strada che il progetto dovrà percorrere. Accanto a ciò, le attività svolte, i temi trattati, il dialogo che si è sviluppato, hanno consentito di cementare le relazioni dando vita ad un gruppo vero, capace di affrontare sfide importanti anche se dislocato in 5 Paesi e suddiviso in altrettante organizzazioni differenti.
Il calendario operativo ora prevede che ogni organizzazione partner proceda con l’individuazione ed il coinvolgimento di giovani in workshop dedicati al tema dell’eco-ansia, che si terrano tra novembre 2024 e febbraio 2025 e il cui scopo sarà quello di approfondire l’argomento a partire dai tre aspetti individuati: le emozioni (che cosa provano i giovani rispetto ai cambiamenti climatici), la partecipazione (che cosa possono fare i giovani per affrontare l’ansia climatica e aumentare la consapevolezza dei coetanei e dei rispettivi ambienti sociali) e la capacità (quali competenze e consapevolezze possono mettere in campo per allargare la partecipazione e produrre maggiore comprensione del fenomeno nelle comunità locali in cui vivono).
La strada da percorrere è tanta, ma certamente è entusiasmante e importante per il futuro delle popolazioni e del pianeta.
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