A tutto bootcamp. Il Forum dei Giovani per la Sostenibilità dell’Umbria torna in Europa.

A Lisbona in Portogallo, il Forum dei Giovani per la Sostenibilità dell’Umbria, ha vissuto un’altra esperienza ricca di emozioni e contenuti, grazie al bootcamp organizzato nell’ambito del progetto europeo People and Planet. Per tre giorni Chiara Scialdone, Anna Leone e Alessandro Agabiti, si sono misurati con attività svolte insieme a tanti altri giovani d’Europa con un obiettivo chiaro: agire insieme per il clima.

 

L’arrivo al bootcamp

Dopo la missione di alcuni mesi fa, durante la quale il Forum dei Giovani per la Sostenibilità dell’Umbria era approdato a Bruxelles per partecipare ad alcuni giorni di confronto con altri Forum giovanili europei, a maggio è stata la volta del Portogallo. A Lisbona si è svolto infatti un incontro di tre giorni inserito nel quadro delle attività del progetto europeo People and Planet – A common destiny, finanziato dall’Unione Europea attraverso il DEAR Programme e di cui FELCOS è partner per l’Umbria. Focus dell’attività è stato un bootcamp, campo itinerante, totalmente incentrato sulla promozione di maggiore consapevolezza riguardo agli impatti del Climate Change e sulla co-progettazione di azioni volte al contrasto dei cambiamenti climatici.

Durante lo svolgimento della missione, ricca di spunti e suggestioni, Chiara Scialdone, Anna Leone e Alessandro Agabiti, accompagnati dalla responsabile dell’Area educazione allo Sviluppo Sostenibile di FELCOS Umbria, Colomba Damiani, hanno redatto un vero e proprio diario di viaggio, nel quale hanno fissato le loro impressioni, spiegato i dettagli e narrato le emozioni che hanno caratterizzato l’esperienza. Pagine che condividiamo con grande piacere.

 

 

Il racconto del primo giorno

“Costa da Caparica si estende a perdita d’occhio lungo la costa occidentale della Penisola di Setúbal ed è il luogo preferito dagli abitanti di Lisbona per trascorrere i fine settimana cavalcando le onde dell’Atlantico con le tavole da surf. Noi siamo qui per partecipare al bootcamp dedicato all’azione per il clima: tre giorni di formazione, scambio e co-progettazione con oltre 50 partecipanti da Portogallo, Italia, Spagna, Irlanda, Romania, Capo Verde, Polonia e Olanda.
I lavori sono coordinati dall’associazione ospitante IMVF e facilitati dalla produttrice di impact storytelling Carolina Pereira di Don’t Skip Humanity, da Joana Guerra Tadeu attivista e ambasciatrice del WWF Portogallo e da Linzi Hawkin creative strategist e ricercatrice nel campo dell’educazione ambientale. Il Bootcamp, agendo con un approccio glocale, coinvolge le autorità locali per affrontare meglio le sfide del cambiamento climatico e promuovere stili di vita sostenibili. Abbiamo sin da subito apprezzato un welcome kit pieno di gadget utili e sostenibili, realizzati con materiali come cotone organico e bioplastica, o ancora, scarti di tessuti.
Non di meno, è stato interessante ricevere un booklet che riporta tutta la metodologia utilizzata nel bootcamp, così che, volendo, si potranno replicare alcune attività all’interno dei vari contesti territoriali della nostra regione. E con queste premesse non possiamo che essere davvero desiderosi di metterci in gioco per scoprire, insieme a tanti nostri coetanei, che cosa ci riserverà questa esperienza”.
Sulla spiaggia per condividere attese e onde

Il racconto del secondo giorno

“Wow! Abbiamo fatto il pieno di emozioni! Comunità e idee stanno crescendo e si stanno estendendo grazie al contributo nato dal vissuto di ognuno di noi, lavorando sull’ascolto dei problemi altrui e sulla nostra proattività nel trovare possibili soluzioni a problematiche comuni delle aree interne. Un lavoro di condivisione il cui prologo è stato un’attività di body surf a contatto con l’ambiente naturale, continuato poi con un lavoro in plenaria impostato su 4 assi tematici: educazione, cultura, politica e comunicazione.
All’interno di queste aree è stata formulata un’affermAzione positiva ed efficace coerente agli obiettivi. Con il supporto delle facilitatrici Carolina Pereira, Joana Guerra Tadeu e Linzi Hawkin abbiamo poi sviluppato azioni secondo la metodologia della teoria del cambiamento, specificando input, attività, output, outcomes e impatto finale. Un processo dal basso autentico e sincero per agire insieme su diversi livelli della realtà: non solo collettiva, ma anche individuale. Proseguiamo la nostra avventura con ancora più entusiasmo”.
Tutti in cerchio per il lavoro di co-progettazione

Il racconto del terzo giorno

“Durante questi giorni di bootcamp, abbiamo tessuto una trama collettiva ricca di sensazioni, riflessioni ed esperienze sempre intrecciando l’ordito del livello individuale e personale di ognuno noi. A supporto di questo lavoro, che si avvia verso la conclusione, approcci e metodologie utili che abbiamo messo già nel cassetto degli attrezzi per il lavoro che continueremo a fare una volta tornati a casa. Dagli esercizi sul valore e l’efficacia delle nostre intenzioni affinché potessero aiutarci a ritrovare una stabilità interiore, o perlomeno una sensazione di calma e connessione con la natura e l’ambiente, al riconoscersi in ciò che ci circonda semplicemente ascoltando e osservando in silenzio. Fino ad arrivare alla matrice dell’impatto-sforzo, uno strumento semplice ma potente per avere una conversazione di gruppo per chiarire quali dovrebbero essere tutte le nostre priorità.
Un confronto attivo concluso con le riflessioni sulle super conditions, ovvero le condizioni necessarie per un comportamento pro-ambientale, prosociale e cooperativo, a lungo termine per il benessere delle persone e del pianeta. E’ stato bello rivedere tutto questo percorso condensato in un libro, come manufatto, costruito sulla storia delle origini di ognuno noi, un insieme di aneddoti capaci di raccontare quei momenti cruciali in cui ognuno di noi è stato protagonista per generare un impatto positivo sul proprio futuro. Grazie per questa esperienza meravigliosa che vogliamo mettere a frutto per il bene comune di tutte e tutti”.
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