Sabato 7 aprile siamo a Scheggino per parlare del nostro impegno nelle scuole umbre.
La definizione che l’UNESCO dà della Cittadinanza Globale è quella di “senso di appartenenza a una comunità più ampia e a una comune umanità. Essa sottolinea l’interdipendenza politica, economica, sociale e culturale e l‘interconnessione tra il livello locale, nazionale e globale”.
Trovandoci in una società in rapida trasformazione, una società complessa e interdipendente in cui le scelte del singolo individuo hanno forti ripercussioni su scala globale e viceversa, l’Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG) permette quindi al cittadino di acquisire quelle conoscenze, capacità, valori e atteggiamenti necessari a sviluppare un approccio critico indispensabile per comprendere le dinamiche di interdipendenza della società in cui vive e assumere comportamenti responsabili.
Noi pensiamo che il primo passo da compiere per costruire una comunità sostenibile e inclusiva, composta da cittadini responsabili, è quello di promuovere il cambiamento partendo dalle giovani generazioni.
Per questo negli anni abbiamo coinvolto più di 1.700 studenti di circa 60 scuole umbre nelle nostre attività di sensibilizzazione e educazione alla cittadinanza globale, che hanno partecipato insieme ai loro insegnanti ai nostri percorsi didattici su tematiche globali e locali, come quelle dell’integrazione e dell’intercultura, dell’ambiente, del cambiamento climatico, del diritto al cibo e dello spreco alimentare.
Sabato 7 aprile saremo a Scheggino per raccontare il nostro impegno nelle scuole umbre, all’interno del convegno “Alimentazione: da spreco a recupero” organizzato da Epta Confcommercio nell’ambito dell’edizione 2018 del Festival del Diamante Nero.
Durante il Convegno racconteremo la nostra esperienza con i ragazzi, i percorsi didattici realizzati insieme e i risultati raggiunti portando alcuni esempi concreti e di successo del loro coinvolgimento.
Tutte le attività di ECG che realizziamo sono accomunate da una metodologia che mira a creare una sinergia tra i giovani e i rappresentanti istituzionali dei rispettivi territori, con lo scopo da un lato, di incentivare la partecipazione dei giovani alla vita pubblica ed il loro protagonismo al fine di renderli agenti responsabili del cambiamento e, dall’altro, di avvicinare il mondo delle istituzioni a quello dei giovani, colmando quel gap di interesse e fiducia che sembra caratterizzare la nostra società.
Esempio concreto e di successo dell’impegno congiunto di giovani e istituzioni è rappresentato dalla “Carta DON’T WASTE OUR FUTURE! 2015”, Manifesto dei giovani e degli Enti locali contro lo spreco alimentare e per il diritto al cibo, risultato del percorso di informazione e sensibilizzazione su queste tematiche che ha coinvolto, in Umbria, 805 studenti e i rappresentati di 6 Comuni (Perugia, Terni, Foligno, Todi, Castello e Orvieto).
I ragazzi sono stati inoltre protagonisti della creazione della campagna di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza dal nome “Salva il cibo, ama il mondo”, nella quale hanno creato, col supporto nostro e di esterni esperti di grafica e comunicazione, diversi prodotti di comunicazione, tra i quali la Foody bag, una busta per l’asporto del cibo non consumato al ristorante, simbolo dell’importanza di non sprecare il cibo. Oltre ad aver ideato il nome ed il logo della busta, gli studenti hanno coinvolto, attraverso le associazioni di categoria CONFCOMMERCIO e CONFESERCENTI, i ristoratori dei due comuni che hanno supportato direttamente l’iniziativa, Foligno e Città di Castello, facendoli aderire alla “Rete dei Ristoratori Responsabili” e dotandoli di una prima fornitura di buste.
Ma lo spreco alimentare non incide direttamente solo sul problema del diritto globale al cibo e della sicurezza alimentare, ma anche sull’ambiente e le sue risorse.
Per questo, con gli studenti di Terni e con il sostegno del Comune di Terni, abbiamo intrapreso un percorso di sensibilizzazione sull’interconnessione tra spreco e cambiamento climatico, dal titolo “TERNI 4 Change. Educare i giovani allo sviluppo sostenibile”.
Durante il percorso si è partiti dal livello globale, affrontando cause e conseguenze del cambiamento climatico (emissione di gas serra e deforestazione che provocano surriscaldamento atmosferico e degli oceani, scioglimento dei ghiacciai, etc.) e si è poi scesi a livello locale realizzando una ricerca-azione per indagare gli stili di vita del territorio attraverso la somministrazione di un questionario.
E ancora a proposito di ambiente, attraverso la collaborazione con l’ente gestore dei rifiuti del comprensorio folignate, proprio in questi giorni siamo nelle scuole dei territori serviti dal gestore con dei percorsi educativi sul tema della sostenibilità ambientale, in particolar modo della riduzione dei rifiuti, e stimolare la riflessione sui comportamenti quotidiani , individuali e collettivi, che incidono sull’ambiente, in maniera positiva o negativa.
Queste sono solo alcune delle esperienze che abbiamo realizzato con i giovani della nostra regione, ma alla fine di ogni percorso, abbiamo sempre riscontrato un forte interesse dei giovani e un’accresciuta sensibilità rispetto alle tematiche trattate, a testimonianza del fatto che, trovata la giusta chiave per un loro coinvolgimento responsabile e attivo, questi sanno essere dei cittadini globali e veri agenti del cambiamento.
Secondo noi, questa chiave è proprio l’ECG ma è necessario il coinvolgimento di tutti per riconoscere il suo ruolo fondamentale nei percorsi di educazione formale. Per questo, stiamo lavorando ad una proposta di Manifesto per un impegno comune verso il rinnovamento dell’istituzione scolastica italiana per un’Educazione alla Cittadinanza Globale (ECG) che sia strutturata, partecipata e condivisa da tutte le componenti della società.